sabato 16 novembre 2013

La vita è un casino ed altre ovvietà

<La vita è un casino>
Pronunciando questa banalità mi sono svegliata oggi.

<La vita è un casino>
In una vita precedente devo proprio essere stata un filosofo.

<La vita è un casino> e io mi sento al centro di questo caos.

Devo aver fatto davvero un sogno fondamentale. Purtroppo ne ricordo solo frammenti.. peccato perché per svegliarmi pronunciando un aforisma di tale portata (un aforisma per il quale i posteri mi ricorderanno e che verrà inserito in una di quelle tristi liste di aforismi che si trovano su internet, giusto qualche lettera prima di Fabio Volo e Oscar Wilde!!!)  devo aver fatto quello che gli esperti chiamano il Grande Sogno!  
Il Grande Sogno è il miraggio di tutti i sognatori, il fine ultimo di ogni essere umano con la vita incasinata che cerca una sua pace mentale lottando tra ansia e rassegnazione, insoddisfazione e serenità, desiderio e attesa, impulsività e raziocinio.. e chi più ne ha più ne metta, la lista è pressoché infinita e ognuno ha un po' la sua ma non è questo il punto. Il Grande Sogno è il sogno esplicativo per eccellenza. Tu lo fai e capisci in un attimo tutto, tutto quello che devi fare, tutto il tuo passato-presente-futuro. Praticamente è lo spiegone, quello che di solito fanno nelle serie televisive per non perdere il loro pubblico di vecchi.. è  la stessa cosa ma lo fa il tuo inconscio. Cerca di aiutarti, di mostrarti la via e di semplificarti la vita (non risolvertela! la vita non si risolve!!!).
Se al mattino non ricordi quasi nulla del tuo Grande Sogno allora sei fottuta, ma solo se ti senti fottuta. Io non mi ci sento, anzi.

Dopo aver pronunciato <La vita è un casino> (Dio che profondità quando mi ci metto!) mi sono resa conto di essere sveglia e di essere sola. E' stato un venerdì triste, solitario, uno di quelli da zitella che mangia il gelato col cucchiaio direttamente dalla vaschetta, piangendo per tutto e per niente che poi niente non è mai, ma a lei piace dire così.
Ho fissato il soffitto per almeno diciotto minuti. Finché ho capito una cosa. Voglio essere la donna della mia vita. Non la donna della vita di qualcun altro. Della mia! Voglio svegliarmi la mattina trovandomi bella, mi voglio piacere da matti nonostante i casini interiori e gli irrisolti che ognuno si trascina come zavorre. Voglio essere la donna della mia vita, no che poi un giorno smetto di piacermi, mi stanco di me e vorrei lasciarmi. Non funziona così, non ci si riesce a scappare da se stessi, per fortuna ahimè non ci si può lasciare.

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