giovedì 27 giugno 2013

Del caldo ed altri tormenti

Il caldo asfissiante e disidratante della scorsa settimana sembra passato ed è arrivato un freschetto subdolo che fa raffreddare, etciù! 
Questa casa era diventata un forno, e dire che il forno nemmeno ce l'ha.. è talmente piccola che in cucina non è entrato! Finalmente ci si può di nuovo vivere, cucinare, dormire la notte. Non si sente nemmeno più il lamento del gatto che si struggeva d'amore. Il povero micio miagolava giorno e notte senza darsi pace, cercando disperatamente di attirare l'attenzione di qualche femmina. Possibile che non si trovasse più una femmina nel quartiere? Dove saranno finite tutte le gatte del circondario? Alla fine deve averne trovata una o forse ha semplicemente cambiato quartiere in cerca di maggior fortuna. Meglio così, per entrambi. Il suo lamento mi faceva stare male, mi dispiaceva per lui ma non sapevo come aiutarlo.. purtroppo non avevo amiche da presentargli! 
Il micio in calore e il calore climatico mi hanno lasciato per giorni inerte e prostrata (anche la pressione bassa ci ha messo il suo zampino!) così, mentre me ne stavo esanime sul letto, mi sono ritrovata a meditare su fatti accaduti nei giorni precedenti. Prima di tutto ho tamponato un cassonetto dell'immondizia con una macchina non mia (sigh!) e ho abbozzato e rigato tutta la fiancata destra (sob!).  Non me ne capacito.. non è possibile che ho tamponato in un modo così cretino, girando dal vialetto di casa sulla strada principale! Sono più che certa che quel coso si sia mosso! Poi, una volta toccato l'angolo del cassonetto, non è che mi sono fermata e sono tornata indietro per rifare la manovra e limitare i danni.. NO!!! io ho continuato a girare per distruggere per bene la fiancata, pensando "Vabbè, ho toccato appena appena!".
Freud dice che è colpa dell'inconscio: tutto ciò significa che voglio entrare a fondo nelle cose o che perlomeno ci sto provando.. Freud, ma dico, ti sei ammattito? Non sarà colpa del caldo che mi ha rimbambito e accecato? Che c'entra l'inconscio con la mia incapacità e con un cassonetto grosso e nero? Freud direbbe che il cassonetto grosso e nero c'entra e come.. argh..
A parte l'incomprensibile inconveniente, ultimamente ho avuto delle piacevoli manifestazioni di affetto da parte di persone che, in futuro, potrei quasi definire amici. Io sono abbastanza negata con l'amicizia. Ho avuto amiche in passato, amiche molto strette e a cui volevo un gran bene ma le ho tutte perse, per errore mio di solito. Faccio sempre qualche cazzata che rovina tutto. Più che altro non dico.. Fatto sta che l'amicizia mi lascia un poco diffidente e che sono davvero pochi quelli che posso definire amici. La maggior parte sono conoscenti o colleghi, parlare di amici mi sembra esagerato. Non sono brava nei rapporti sociali. Eppure c'è chi vorrebbe essermi amico e conoscermi meglio.. la cosa mi spaventa e mi rende sospettosa,  oltre a farmi anche piacere, ovvio. Sono combattuta tra dare una possibilità a chi mi tende la mano e fuggire via. Sembro uno di quei gatti randagi, spelacchiati e affamati, che rimangono a distanza dallo sconosciuto che gli offre dei croccantini, indecisi se fidarsi o piuttosto rimanere a stomaco vuoto e filarsela. Un gatto guardingo ma tentato. 
Possibile che lo sconosciuto in cambio di cibo voglia solamente carezze e fusa? Si può addomesticare un gatto forastico? Miao..