sabato 12 agosto 2017

Dov’è scritto il tuo nome


Quei cerchietti d’oro che cingono gli anulari delle persone che si amano.
Io ne ho comprato uno a luglio. C’è un motivo se le persone si sposano d’estate.
Quei cerchietti d’oro che si chiudono intorno agli anulari degli amanti.
Pesano poco se pensi che siano solo un anello.
Io ne ho ricevuto uno a luglio. D’estate con caldo e le dita che si gonfiano stanno quasi stretti. Poi viene il fresco, poi vai al Nord. Allora sembra un po’ che te li perdi, hai paura che te li perdi.
Se fosse bello stretto intorno all’anulare non lo sentiresti più, non si muoverebbe di un millimetro. Non avresti paura di perderlo. Invece quel cerchietto d’oro sta lì per un motivo. Si vuole far sentire. Per ricordarti che non sei più da sola.  Ma sei ancora libera. E ti puoi allontanare. Non stringe. Puoi muoverti come vuoi. Non sarai più sola. Non importa dove vai. Hai la responsabilità di non essere più da sola. E sarà per sempre perché tu sentirai per sempre quel cerchietto d’oro intorno al tuo anulare sinistro. Anche se un giorno non lo metterai più. O lo perderai. 
È come quegli arti che vengono amputati ma le persone li sentono ancora.
Sposarsi è non essere mai più soli e al contempo sentirsi dei mutilati.

C’è questa coppia di ottantenni. Lei ha avuto il cancro. Non sta morendo ma è in ospedale. Ha una vertebra compressa che fa male, probabilmente è una metastasi ma potrebbe anche essere per l’osteoporosi. Ha ottantadue anni e prima o poi dovrà morire di qualcosa. Comunque non sta morendo, sta benone anzi. Ma deve farsi qualche giorno di ospedale e una biopsia ossea. Non morirà per questo. 
Ma lui. Se voi vedeste lui. Mi dice che lei ultimamente dimentica le cose. Mentre lo dice so che sta sperando che io abbia nella tasca un elisir che aiuti la moglie a ricordare. Mi frugo nel camice ma niente. Vorrei proprio avercelo quell’elisir. 
Come la guarda. Io non so come potrei farvelo capire meglio. Potrei provare a descrivere come la guarda ma non riuscire a farvelo capire. Dovreste vederlo. Ogni volta che la saluta e torna a casa io non so come potrei descriverlo meglio se non come una mutilazione.
Gli amputano un arto ogni volta che la lascia lì.

domenica 14 maggio 2017

Respirare aria

Nel giorno del mio compleanno nasce un bambino di cui sono stata la prima a conoscerne l'esistenza, a parte i suoi genitori, ovviamente. 
Sono stata un bravo medico in quel caso. Essere un bravo medico: mantenere alto l'umore facendo credere a qualcuno di saperne più di lui. 
Ma che incredibile coincidenza? Tranquillizzo sua madre, che a questo punto della storia era ancora una giovane donna che insieme al suo fidanzato cercava di avere un bambino, dicendole che avere delle perdite non significa per forza avere il ciclo e nemmeno un aborto spontaneo. Le dico che può capitare anche quando si rimane incinta. Lei si rilassa, finisce la vacanza e torna a casa. Qui ha la conferma di aspettare un erede. Nove mesi dopo quel mucchietto di cromosomi ben assestati rompe le acque e si libera della placenta in anticipo sui tempi, per nascere proprio nel giorno del mio compleanno. 
Questo piccolo Hulk è un segno divino. Non si può minimizzare parlando di coincidenze. Voleva ringraziarmi. Per aver creduto in lui e averci fatto credere anche la sua futura madre. <Tutto quel che accade ha un senso>. 
Nel giorno del mio compleanno un bambino respira per la prima volta aria, un uomo ha un importante colloquio di lavoro, un altro vede finalmente a Londra il musical che ha sempre sognato,  qualcuno vince la sua prima partita di campionato, una bambina capisce che i papà non sono infallibili, un prete timbra e imbusta dei documenti accuratamente firmati, una giovane coppia diventa una famiglia, un'altra giovane coppia si impegna a diventarlo.
Tutti i giorni succedono cose straordinarie. Ma il giorno del nostro compleanno ci facciamo un po' più caso.  Il giorno del mio compleanno è iniziato con una sera prima in cui ho finito di leggere un meraviglioso libro che mi ha lasciato male. Mi ha reso triste pensare che si riesce ad essere felici solo rinunciando a qualcosa. Qualcosa che a volte è proprio tanto. Ma perdere una parte della nostra vita in alcune occasioni è quello che ci fa bene. Ci fa progredire, ci fa raggiungere traguardi e ci migliora. Penso a un uomo che rinunciando alla libertà riesce ad impegnarsi concretamente e a trovare la sua strada,  perfino l'amore, ed è felice così nonostante tutto quello che ha dovuto abbandonare. Perdere una parte per guadagnarne un'altra. E mica è facile. Mi sono sentita così anche io. Come una che ha perso qualcosa per guadagnare qualcos'altro. Penso ad una donna che ha lasciato tanto, è andata lontano e ha trovato tanto altro. Poi penso ai genitori. I nuovi genitori di questo sabato di maggio. E a quelli che stanno insieme da tanti tanti anni. Credo che ci sia qualcosa che accomuna tutte le coppie anziane, chi invecchia insieme, gli sposati da quarant'anni. Da giovani dicevano: non diventeremo come i nostri genitori. Noi non finiremo a non parlarci, a dormire in letti separati, ad avere più intimità con gli estranei che con i nostri figli. Se c'è qualcosa per cui vale la pena impegnarsi nella vita è questo opporsi al susseguirsi di malaugurati eventi che porta due innamorati di buone speranze a diventare infelici. 
Non diventeremo come i nostri genitori. E saremo disposti a perdere pur di non diventare come i nostri genitori.